Rapporto Europol: cybercrime, tra vecchie e nuove pericolose tendenze

Rapporto Europol: cybercrime, tra vecchie e nuove pericolose tendenze

I confini del cybercrime sembrano non avere alcun limite. Tra le novità riportate dal rapporto Europol 2016 ci sono novità preoccupanti che riguardano anche l’universo dei minori. L’uso di piattaforme crittografate (e quindi protette) per condividere contenuti multimediali, unito all’uso di sistemi di pagamento anonimi, ha facilitato l’escalation dello streaming in diretta di abusi su bambini“, si legge nel report.

Ma naturalmente la lista dei reati tramite la rete non si ferma qui. L’Europol individua come primo trend il “crime-as-a-service“. Nella pratica, si tratta di cybercriminali messi a servizio di organizzazioni criminali “tradizionali” che in questo modo possono disporre di strumenti e servizi informatici utili a perpetrare attacchi.

Cresce anche l’abuso delle darknet, reti private che ospitano la compravendita di materiale pedopornografico, armi tradizionali e armi informatiche. La moneta di scambio prediletta dal mondo virtuale è il “Bitcoin”, irrintracciabile e quindi sicuro.

Come se ciò non bastasse c’è poi il ransomware: smarphone e computer vengono “rapiti”, ossia resi inutilizzabili finché il proprietario non paga il riscatto. Infine, il sempre attuale furto di dati, fonte immediata di guadagno e strumento per organizzare frodi o ricatti, e il phishing, le classiche truffe via mail apparentemente inviate da mittenti affidabili.

Articolo tratto da: http://www.helpconsumatori.it/new-media/rapporto-europol-cybercrime-tra-vecchie-e-nuove-pericolose-tendenze/107404

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