Cybersecurity: e tu sei pronto?

Cybersecurity: e tu sei pronto?

Negli ultimi 12 mesi, gli attacchi informatici in tutto il mondo sono costati 315 miliardi di dollari. Il dato è stato diffuso da Francesco Pastore, Amministratore delegato di Grant Thornton Consultants, durante l’incontro dal titolo ‘Intelligence collettiva: la sicurezza nello spazio cibernetico‘. Quanto è preparata l’Italia a difendersi? Per trovare una risposta è necessario definire l’entità del problema.

Per il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, presente, ieri, al convegno Cybertech Europe 2016, manifestazione dedicata alla sicurezza digitale, «è cauduto lo steccato tra sicurezza e difesa. Se la minaccia è globale e arriva fino al piccolo comune, non c’è più distinzione. Diventa un unico comparto che fa parte di un’unica sfida che affronta un’unica minaccia». L’Esecutivo ne è consapevole e nel 2016 il Governo ha destinato «150 milioni di euro per investire nella cybersecurity nell’ambito di un miliardo per sicurezza e difesa».

Gli attacchi degli hacker molto spesso sono guidati da una logica economica, ha spiegato Pastore. «Pensiamo ad esempio, ad un attacco che abbia come obiettivo i dati sanitari dei cittadini e quindi sensibili per definizione con relativo mercato secondario di commercializzazione». Si tratta di una dimensione economica del fenomeno molto rilevante«che giustifica l’adozione di decisioni che si muovono in un perimetro preventivo per tutti gli Stati Ue».

La sicurezza informatica è un elemento imprescindibile per una società come quella odierna. «Secondo la nostra esperienza internazionale, la superficie geografica esposta ad attacco informatico aumenta giorno dopo giorno con l’evolvere della tecnologia», ha proseguito Pastore. «E’ quindi essenziale comprendere come operano gli attaccanti per stimare i rischi globali di esposizione alle minacce ed adottare le necessarie contromisure per mitigarli. In tal senso si stanno adoperando le istituzioni nazionali ed internazionali, così come le imprese private».

Tra i rischi maggiori, ha spiegato Pierluigi Paganini, esperto di cyber security e intelligence, «quelli legati all’utilizzo di risorse del Deep e Dark, ovvero due termini usati per descrivere la parte oscura del web spesso abusati e confusi. E’ importante comprendere come criminali informatici, nation-state actors e cyber terroristi utilizzano il Dark Web la cui popolarità è cresciuta in maniera sensibile negli ultimi anni. Un numero crescente di attori malevoli si nasconde nei meandri della rete, difficili da individuare rappresentano una componente importante dell’ecosistema criminale e state sponsored hacking».

Articolo tratto da: http://www.lindro.it/cybersecurity-litalia-e-pronta/

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